Troppo tardi per scrivere


se qualcuno ha letto, visto, sentito qualcosa sotto l'egida
lundesnombreux, diciamo a partire dal 2007 ad oggi (che siamo nel 2021), quel qualcuno è inciampato nella mia personalissima ricerca. 

lundesnombreux started photographing outboard motors as a child in Nice, in 1986.
He persisted in ruining rolls until the mid-‘90s, then he suspended the activity. In 2005 he resumed, using analogue cameras first and digital cameras after.
He has read the grand masters and learned to develop and print photos. He has been working for minor agencies and for private individuals, as well as for firms and with senior photographers as an assistant.
Self-taught, L'un des nombreux goes ahead with his research/dependency, both on the art of encounter and on the relationship between man and water. Purely instinctive pursuit.
He still photographs outboard motors at times.

quanto sopra è ciò che trovate come micro-bio, spesa qua e là per presentarmi.

Faccio fotografia, uso quel linguaggio lì, proprio quello che probabilmente usi anche tu e non a caso, in tempi non sospetti ho deciso di chiamarmi uno dei tanti. Non è l'unico motivo ma è sicuramente una motivazione calzante. Prendiamola per quella che è: una ammissione di umiltà.

E' vero che avevo in mano una macchina fotografica già nell'86.

E' vero che ho iniziato ad essere minimamente consapevole di qualcosa solo a partire dal 2006.

E' vero che sino ad oggi ho incontrato e fotografato più di duecento persone.

E' vero che ho sviluppato un linguaggio personale, dicono molto riconoscibile.

E' vero che ho un legame profondo con l'acqua e con i gambi dei fuoribordo.

Ma è anche vero che mi sono un po' perso, o almeno, oggi mi sento così, un po' perso. Pensate sia una cosa ben poco positiva? Tutt'altro a mio avviso.

Recentemente ho iniziato a scrivere ed anche a causa della pandemia e dell'isolamento sociale ho investito tempo in un nuovo progetto, a carattere culturale, che va sotto nome di: Patient Wolves

L'idea è nata dopo che le norme moralizzatrici di instagram hanno chiuso il mio profilo con dieci anni di anzianità di servizio. Ne ho sofferto, anche perché sono sempre stato ligio alle loro norme via via più stringenti,  ma ho capito che centralizzare è sempre una via soffocante.

Così ho scritto tanto su quel trauma e poi ho scritto di altri traumi ed ho scritto per Patient e per qualche amica/o. Mi piace scrivere, mi rilassa. Ed ho pensato di dover raccogliere in uno spazio auto-consistente queste 'tracce'. Me l'ha anche consigliato un'amica, a onor del vero.

Vi invito a vederle (le tracce) come l'altro lato della medaglia semiotica. Il primo lato offre un linguaggio fotografico, questo secondo offre un linguaggio scritto. 

Non che io nutra grande fiducia nelle capacità di veicolare contenuti dei linguaggi umani, ma questo abbiamo, dunque, tant'è.

Ed iniziare dopo tanti anni e quando i blog sono fuori moda che senso ha? La mia risposta è: "quando mai ho seguito una moda?".

Nel 2008 decisi di applicare il suffisso 'not-photographer' alla mia pagina facebook (rip) mentre imperavano i temibili 'ph'. Fate vobis.

Io sono privo di verità rivelate. Cerco di leggere molto e di interrogarmi altrettanto su ciò che vivo. Detesto le maiuscole e fatico ad esser breve nei periodi (non vogliatemene). Ciò che ho scritto e che a breve seguirà nei post di questo blog, piacerà ad alcuni e farà arrabbiare altri. C'est la vie.

E' tutto qui.

Quando o se vorrete dirmi qualcosa mandate il vostro gufo o civetta alla mia personalissima mail. I commenti sono disabilitati, non per superiorità superba ma perché non avrei le risorse temporali per onorarli. Anche qui, non vogliatemene.

Mi auguro possiate trovare buoni spunti e Vi auguro buona lettura.

l u n d e s n o m b r e u x


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