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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Dedica al numero uno (Editoriale Patient Wolves UNUS, Febbraio 2021)

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Perché scattiamo? Come esseri umani intendo. Perché ci incontriamo in case, in studi o percorriamo le coste del mare del nord, con cavalletti e banchi ottici, su di una vecchia utilitaria o con solo un vecchio paio di scarpe? Chi ha studiato sui manuali di Claudio Marra non suggerisca, prego. Seriamente, perché scattiamo? lo facciamo tutti. Chi con estrema leggerezza e disinvoltura, aggrappato al cellulare, chi arrovellandosi sul linguaggio, chi lottando con la macchina per ‘spingerla’ oltre il suo progetto ingegneristico, come ci suggerisce Vilém Flusser, chi per lavoro deve prodigarsi a veicolar messaggi e far marchette.  Insomma è esperienza comune e sembra essere irriducibile oltre che onnipresente. Ci penso da quando a quattro anni andavo ad aprire il cassettone con le foto di famiglia. Perché scattiamo? La mia personalissima risposta è la seguente:  “E’ una conseguenza del nostro legame con la morte” Potrebbe sembrar cupo introdurvi a queste pagine così piena di vita parlando di

Manifesto Patient Wolves (Novembre 2020)

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  Lo spirito del tempo ci suggerisce di unirci per ribadire ovvietà forse sempre meno ovvie. Il senso primario del mammifero homo sapiens è la vista. Prova a rappresentare ciò che osserva in se stesso, nei simili e nel reale fin dal paleolitico. Un bisogno comunicativo pressante che osserviamo declinarsi in varie forme. Una di queste forme, negli ultimi due secoli, è stata la fotografia. La fotografia è semplicemente una forma di linguaggio capace di pervasione universale. Un linguaggio ricevibile da chiunque ma recentemente anche producibile da chiunque. Noi ci avvaliamo di questo linguaggio, ne produciamo e ce ne nutriamo. Apprezziamo e veniamo arricchiti dal fatto che molti altri ne producano e se ne nutrano. Comunichiamo attraverso di esso e ciò che desideriamo è poter continuare a farlo. La fotografia nasce da un incontro. L’incontro di due o più persone, ma anche l’incontro tra una persona e un ambiente o un oggetto. Tale incontro, per noi, deve essere scevro da meccanismi coerci

Premessa al numero zero (Editoriale Patient Wolves Nullus, Dicembre 2020)

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Esistono molti autori là fuori, taluni addirittura inconsapevoli di essere tali. Ho chiesto ad alcuni fra questi a me prossimi, se volessero co-popolare questo spazio insieme. A voi, molti altri, autori e amanti del linguaggio proponiamo questo risultato. Il linguaggio è quello fotografico, sicuramente. Ma con quali regole? Due sostanzialmente, materiale analogico e nessuna auto-censura. Una risposta precisa alla soffocante morsa social contemporanea. L’intento è quello di risparmiare all’osservatore la pena della coercizione morale e al tempo stesso lasciare libero, veramente libero, l’autore di esprimersi. Per una volta. Perché lupi pazienti. Escludiamo da subito le loro capacità predatorie, visto che qui amiamo tutti muoverci all’interno del consenso, nostro e altrui. La caratteristica che rende i lupi un esempio illuminate dell’evoluzione è il loro essersi organizzati in famiglie e l’aver sviluppato un particolare linguaggio che impedisce loro di esplicare violenza all’interno dell

Monologo del pompino (definirlo manifesto mi sembra davvero troppo)

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I pompini, fellatio per gli aulici,  andrebbero fatti fare solo dalle persone che ti vogliono bene e a cui vuoi bene.  Evitando di farlo praticare a quelle persone che vogliono qualcosa da te. Va fatto per passione, per diletto, per lussuria, per desiderio e non per tornaconto. Quando tu mischi il tuo sperma con un’altra persona gli devi voler bene. Può sembrare una affermazione sdolcinata, ma non lo è. Precisiamo, non è che ci vuole l’ammmore per farti praticare una fellatio d’autore, serve solo una sorta di umana vicinanza, un legame, anche temporaneo,  ma da tutte le parti coinvolte. Senza ciò è preferibile avvalersi di un toy masturbatore. Ce ne sono di fantastici.  Riscaldati, succhianti, massaggianti, vibranti e a funzioni combinate. Succhia alacremente senza tregua e vibra in molti modi diversi. Possiamo dire con risultati sempre nuovi e inaspettati e mediamente superiori rispetto alla maggior parte dei soggetti che hanno praticato una fellatio sul mio pene. Dunque, perché no? I

del diritto autoriale e della ricerca (ottobre 2020)

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ben ritrovati, in questo periodo scrivo, che vogliamo farci? 🤷‍♂️ Il tema di oggi è pernicioso per cui mi vedo costretto a partire con dei disclaimer prima di finire arso con lingua in giova: disclaimer 1 Ciò che trovate di seguito ha la sola, mera, valenza di una  interpretazione soggettiva . Lungi da me impugnare verità universali o dare pareri sedicenti professionali, anzi se qualcuno più competente di me, mosso dal suo buon cuore, volesse segnalarmi inesattezze, imprecisioni o fare integrazioni sarò felice di aggiornare questo testo con le doverose correzioni. disclaimer 2 L'obiettivo di questo testo (di tutti i miei testi in realtà) è quello di fornire informazioni e provare ad avvicinare le persone, farle dialogare. La polarizzazione delle parti, qualsivoglia parte, è a mio avviso (fortunatamente non solo al mio) un male del nostro Zeitgeist ed è un male evitabile grazie a strumenti fantastici come il dialogo e soprattutto l’ascolto. Disclaimer fatti, dunque si parta. Per pa