Post ConsensLab '25
Viviamo tempi molto bui e sembra non esserci luce in fondo al tunnel. Proprio in questi giorni sto leggendo il secondo libro dell'autobiografia di Bertrand Russell che va dal 1914 al 1944 e nella prima parte descrive proprio il periodo di detenzione conseguente al suo attivismo come pacifista durante la prima guerra mondiale. Leggo quelle riflessioni, quegli scambi epistolari e mi sembra di stare leggendo dinamiche contemporanee. In tempo di genocidio, in tempo di espansiosmo capitalistico-coloniale, in tempo di crisi climatica con ripercussioni drammatiche ovunque nel mondo, chi ha voglia di fare fotografia, parlare di fotografia e delle dinamiche di potere che la sottendono? Chi ha voglia di parlare di consenso? Sembra quasi assurdo e invece trovo che abbia molto senso. Si perché le dinamiche che si sviluppano in piccolo, nelle piccole relazioni, hanno radici comuni con quelle che si dipanano a livello geopolitico. D’altronde tutto è collegato, la vita biologica su questo pianeta...